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in quel clima delizioso. Un vento ora fresco, or soffocante indicava, che nell’atmosfera passava qualche cosa di straordinario. Cotesta sensazione d’inverno in una notte di estate è terribile. Essa indica una specie di analogia con la vita umana, di cui la primavera procellosa accorda pochi godimenti alla giovinezza, intanto che il suo inverno orribile non offre più speranza alla avanzata età.
L’aspetto tetro e turbato del cielo parve ad Isidora di presagio funesto. Più di una volta ella si arrestò tremando, e gettò a Melmoth degli sguardi di esitanza e di spavento, che egli o non poteva distinguere, mediante l’oscurità o forse fingeva di non accorgersene. A misura che eglino avanzavano, le forze ed il coraggio d’Isidora diminuivano. Accorgevasi ben ella di esser trascinata con una scorta di velocità straordinaria e soprannaturale; la respirazione le mancò; i suoi piedi tremarono; ella immaginava di essere in preda di un sogno penoso. Fermatevi! gridò oppressa dalla stanchez-