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patibolo o sul rogo ella avrebbe ad alta voce confessata la sua passione, e si sarebbe fatto un pregio di morirne vittima. Lo spirito acquista agevolmente il coraggio, che è necessario per un grande sforzo, e rimane spossato dalla necessità ognor rinascente de’ domestici conflitti. La casa ove dimorava Isidora era per la medesima una prigione; dessa non poteva, pure per brevissimo istante; sortire dalla porta del castello: ogni speranza di fuga le era in conseguenza tolta e negata; ma quando pure tutte le uscite fossero state aperte per lei, essa non avrebbe voluto profittarne; sarebbe stata come quell’augello, che sortendo dalla gabbia, ove è stato per del tempo rinchiuso, non sa trovare un ramoscello in cui possa posarsi. Tale era l’avvenire che a lei si presentava, se fosse riuscita ad evadersi; ma ben più terribile: quello della sua casa. Il tuono di autorità freddo e severo, col quale era scritta la lettera del suo genitore, non le dava grande speranza di dover trovare in lui un amico. A ciò si