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suoi voti, tutto il suo cuore si concentrarono non più nell’ambizione di essere amata, ma nel solo desiderio di amore. Ella non parlava più con uno orgoglio innocente ed ingenuo de’ talenti che aveva acquistati: del suo gusto che aveva coltivato, apriva appena bocca e si contentava di ascoltare. Lo vedeva molto tempo prima che comparisse; lo ascoltava quantunque egli non parlasse. Sovente essi passavano la notte intiera, Isidora fissando gli occhi alternativamente sulla luna e sul suo misterioso amante, intanto che Melmoth senza proferir parola si appoggiava contro le colonne del balcone ove stava Isidora o contro un folto mirto, che copriva con una spessa ombra (della quale egli andava in traccia anche la notte) l’espressione terribile della sua fisonomia. Cotesto reciproco silenzio veniva prolungato fino a tanto che allo spuntar dell’aurora Isidora faceva con la mano il segnale della loro separazione.
Tali sono le gradazioni marcate di un sentimento profondo. Il linguag-