Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/275

266

ta; desso è un sentimento terrestre; non posso in conseguenza parteciparne nè compiacermene. Ma non è men vero, che in questo momento sento un poco d’orgoglio umano.

E pronunziando queste ultime parole la sua fisonomia prese diffatti una espressione di orgoglio sì terribile, che Isidora non potè a meno di fremere. Tremante, piena d’inquietudine gli disse: volete voi dunque esser mio? Ovvero, che cosa deggio pensare de’ vostri orribili discorsi? Ahimè! il mio cuore non è stato mai inviluppato nel mistero. — Volete pertanto esser mia, Isidora? — Consultate i miei parenti, sposatemi secondo il rito ed in faccia della Chiesa, di cui io sono un membro indegno, e sarò vostra in perpetuo. — In perpetuo! così va bene; mia sposa! voi volete dunque esser mia in perpetuo?.... Questa è la vostra deliberazione, Isidora? — Sì.... sì.... ve l’ho già detto... Ma il sole è prossimo a levare, sento il fresco soave della mattina; gli aranci esalan un profumo più sensibile. I miei domestici