Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/238


229

padre, disse donna Chiara con un aspetto tristo; la sua cameriera mi assicura che ella non si ritira per dormire. Ella, ahimè! è troppo bene avvezza all’ardor del clima in cui fu smarrita nella sua infanzia per soffrire il caldo, come noi! No, ella non si ritira per andare a dormire, nè per fare orazione, secondo il lodevol costume delle dame spagnuole. Temo che non sia per.... — Perchè?.. la interruppe atterrito il padre Giuseppe. — Per riflettere, per pensare; conciossiachè io ho, più d’una volta dacchè è ritornata, riscontrate le tracce delle lagrime sugli occhi di lei. Temo, padre mio, che a lei non dispiaccia e ripensi a quel paese di idolatri, a quel dominio di Satana, dove ha passata la sua giovinezza. Il buon ecclesiastico dimandò qualche schiarimento sulla maniera di pensare di donna Isidora, su’ discorsi, i divertimenti e le occupazioni della medesima. Donna Chiara gli somministrò tutti quelli, ch’essa aveva potuto raccogliere, frammischiando le parole con delle esclamazioni reiterate