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il suo canotto verso la spiaggia compose una canzone nella quale diceva, che la sua amante era verso di lui troppo barbara, e lo rigettava come se fosse un Paria, quantunque l’amerebbe ancorchè egli discendesse dalla illustre casta dei Bramini; aggiungeva che la pelle della sua diletta era più lucida del marmo dei gradini per mezzo de’ quali si discende alla fontana di un Rojah ed i suoi occhi più brillanti delle stelle. Dessa era a’ suoi sguardi più maestosa della pagode di Juggernaut e più splendida del tridente del tempio di Mahadeva quando è rischiarato dal placido raggio della luna. Nè deve far maraviglia, che cotesti due oggetti trovassero luogo ne’ versi dell’Indiano, perchè l’una e l’altro si distinguevano da lungi da lui che solcava un mare tranquillo sotto il cielo sereno di una notte del tropico. Egli terminò la sua canzone promettendo alla sua innamorata, se ella non isgradiva i suoi sospiri, di fabbricarle una capanna, elevata quattro piedi da terra per ripararla contro i serpenti, di piantar-