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nalzano sulla costa fanno, che con pericolo vi si possano anco appressare i leggieri canotti de’ naturali del paese; ma ciò che un tempo la rendeva più formidabile di qualunque altra cosa, erano gli orrori, dai quali la superstizione l’aveva in certo modo investita. Esisteva una tradizione, secondo la quale il primo tempio della Dea Sèeva era stato costrutto in quest’isola, ove la sua spaventevole statua assisa sopra una stuoia formata di vipere intrecciate insieme, e portante al collo una collana di cranii umani ed una lingua biforcuta in ognuna delle sue venti bocche serpentine, aveva ricevuto da suoi adoratori i primi omaggi di sangue; omaggi che consistevano in membra mutilate ed in fanciulli immolati.
Un forte terremoto, che erasi fatto sentire fino alle spiaggie delle Indie ne aveva abbattuto il tempio e spogliato per metà l’isola de’ suoi abitatori. Il tempio ciò non ostante fu riedificato dallo zelo de’ suoi adoratori, e l’isola cominciava a ripopolarsi quando un oragano senza esempio,