sole e al grato suono delle campane, siccome pure al più grato frastuono della natura umana desta ed in moto intorno di me, mi assopii e continuai a dormire un sonno profondo e non interrotto da alcun sogno sino alla fine del giorno circa, o per servirmi della frase di Adonia, fino a tanto che le ombre della sera non ebbero ricoperta la faccia della terra. Allorchè mi destai lo vidi seduto accanto al mio letto: Levati, mi disse, mangia e bevi, affinchè tu possa ritornare in forze. Nel mentre che proferiva queste parole mi accennò col dito una piccola tavola imbandita di vivande leggiere ed accomodate con la più grande semplicità. Ciò non per tanto giudicò di doversi scusare del lusso, che aveva spiegato. Per quello che riguarda la mia persona, aggiunse, io non mangio la carne di nessun’animale, eccettuate le feste e le neomenie, e pur ciò non ostante gli anni della mia vita ascendono a cento sette, sessanta de’ quali gli ho passati nel luogo, in cui mi vedi. E raro che io salga ai piani superiori