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ritornato in Inghilterra, ed ecco come a questo soggetto esprimevasi il manoscritto...............

Verso l’anno 1677 Stanton era a Londra, e la sua mente trovavasi tuttora occupata del suo misterioso compatriotta. Le assidue meditazioni, alle quali egli incessantemente davasi in preda, avevano in una particolar maniera alterati i tratti della sua fisonomia; il suo andare era quello che Sallustio attribuisce a Catilina; l’occhio, quello di un cospiratore. Spesso fra giorno, ed anco nel corso nella notte, andava seco stesso ripetendo: oh! se mi fosse dato di rinvenire quell’ente, che io non oso di nominare ma un istante appresso soggiungeva. E quando lo avrò ritrovato!....

Forse alcuno rimarrà maravigliato, che trovandosi in tal situazione lo spirito di Stanton, potesse trovar piacere ad intervenire e frequentare i pubblici spettacoli. Ma è da confessare, che quando una forte passione ci divora, noi sentiamo più che mai il bisogno di qualche cosa a