Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/86


77

lo spavento, mentre che le braccia gli uscivan fuori delle maniche, quasi per ispingersi verso il terribile straniero. Durante questo tempo lo straniero era rimasto dirimpetto a lui nella più tranquilla posizione. Fra gli atteggiamenti di quelli che li attorniavano, si vedeva una irregolarità molto in contrasto con la severa posizione de’ due avversarii, che continuavano a guardarsi in silenzio.

Chi lo conosce? gridò Olveida, come se fosse uscito dallo stato di estasi o rapimento; chi lo conosce? chi mai qui lo ha condotto? Tutti i convitati dichiararono di non conoscer punto l’Inglese, e si dimandavano a vicenda all’orecchio che ve lo avesse potuto condurre. Il buon padre Olveida accennando col dito ogni individuo della società, dimandò all’uno dopo l’altro, se lo conoscessero. No, no, no, fu l’unanime risposta fatta da tutti con un tuono enfatico.

Io, io lo riconosco, disse Olveida! lo riconosco a questo sudore gelato; e si asciugava la fronte, a queste membra attaccate da improvvisa con-