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assassinio ivi succeduto, erasi dato alla fuga per timore che l’eretico che egli accompagnava non gli apportasse qualche disgrazia, Stanton era rimasto soletto nelle vaste pianure del regno di Valenza, e questo all’avvicinarsi della notte e mentre il tempo minacciava tempesta. La bellezza sublime, ma piacevole e grata del paese aveagli cagionata una sensazione deliziosa, ed egli godeva di cotesta sua situazione alla maniera inglese, cioè in silenzio.
I magnifici avanzi, che avevano lasciato in quel paese le due nazioni, che lo avevano successivamente posseduto, circondavano da tutte le parti il nostro viaggiatore. Egli non vedeva intorno a sè, che palagi Romani e fortezze fatte costruire dai Mori. Le nuvole pregne che s’innalzavano lentamente sull’orrizzonte rassembravano ad un manto di cui ricoperti cotesti spettri di una grandezza inaudita. Desse si avvicinavano, ma non li nascondevano; sarebbesi detto che la natura ella medesima rispettava il potere dell’uomo. Da lungi la