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Per alcuni istanti egli obbliò tutto ciò, che lo attorniava, quando ad un tratto lo squillo della campana, che suonava mezza notte lo fece trasalire. Era quello il primo rumore che sentito avesse da parecchie ore; il suono prodotto dagli enti inanimati, allorchè tutti i viventi sono come morti, produce un effetto molto tristo, particolarmente in tempo di notte. Giovanni con un poco di ripugnanza contemplava il fatal manoscritto; l’apri, si arresto alle prime linee; e perchè, il vento sibilava dentro quell’appartamento deserto e la pioggia cadeva con impeto sulla mezzo-rovinata finestra, egli desiderava.... Che mai poteva egli desiderare? Ahimè! non così agevol cosa gli sarebbe stata ad esprimerlo. Avrebbe voluto, che il sibilo del vento fosse men triste e meno monotono il cader della pioggia. Bisogna compatirlo: era la mezza notte passata, e nel giro di tre leghe non era chi vegliasse con lui!