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agevolmente, per esser legato con un nastro nero, e per aver le pagine molto sudicie e scolorate. Gli permetto di leggerlo se vuole; credo però che farebbe meglio ad astenersene. In ogni caso lo scongiuro, per quel riguardo, che è dovuto ai trapassati, di bruciare il detto manoscritto.»

Finito ch’ebbe Giovanni di leggere questa nota singolare, riassunse l’affare, che formava l’oggetto di quella riunione. Il testamento del vecchio Melmoth era espresso in termini tanto chiari, ed in tanto buon ordine compilato, che incontanente fu tutto aggiustato senza che insorgesse la più piccola opposizione o difficoltà. Ciascune si ritirò e Giovanni Melmoth rimase solo.

Mi era dimenticato di dire, che i tutori di Giovanni, nominati nel testamento, giacchè esso non era ancora uscito dalla minorità, lo avevano impegnato a far ritorno al collegio, onde terminasse il più presto possibile il corso de’ suoi studi; ma Giovanni fece loro osservare, che il rispetto dovuto alla memoria del de-