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fermi, muoversi e girare. Rientra precipitosamente pertanto nella camera di suo zio.

Il vecchio Melmoth morì nel corso della notte; egli morì qual visse, in una specie di delirio di avarizia. Giovanni non erasi mai formato l’idea di una scena tanto terribile, quale fu quella dell’ultima ora di suo zio. Egli si sfogò in vomitare giuramenti e bestemmie per una differenza di tre lire, che mancavano, secondo che egli diceva, da più settimane in un conto, che il suo palafreniere gli aveva fatto pel fieno del cavallo, cui egli faceva morire di fame. Nell’istante medesimo afferrò la mano di Giovanni, e gli disse di ammistrargli lui i sacramenti. Perchè, proseguiva a dire, se mando a chiamare un ministro ci vorrà del denaro, ed io non ho da dargliene: non ne ho assolutamente. Dicono che io sono ricco... guardate cotesti arnesi, che mi ricoprono; ma ciò poco m’importa purchè possa io salvare l’anima mia. Quindi credendo di parlare realmente ad un ecclesiastico aggiunse