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della tromba, che deve infallibilmente suonare nel giorno dell’universale giudizio. La mia guida giunse le mani con un dolore feroce e convulsivo, che avrebbe potuto somministrare l’idea della morte del peccatore impenitente, di quell’agonia senza rimorsi apparenti, e di quella sofferenza senza consolazione nè speranza. Noi siamo perduti, gridò egli, siete infallibilmente perduduto! A tre ore un religioso deve venire a meditare in chiesa. Quindi con un tuono di voce più basso e con un accento orribile: io sento già il rumore de’ suoi passi nel corridoio!

Nel mentre egli proferiva queste parole la chiave, che egli non aveva mai abbandonata, girò alla fine dentro la serratura. La porta si aprì, trovammo un passaggio libero ed in un batter d’occhio oltrepassammo la soglia. Nostra prima cura fu di levar la chiave e di serrare per di dentro; quindi di toglierci le vesti e rivestirci di quelle che la mia guida aveva seco recate. Durante cotesta operazione scoprimmo con piacere, che