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ho ben molte cose da dirvi. Io mi alzai, ed egli proseguì: La notte di dimani è fissata per la vostra fuga. — La notte di dimani! Dio Onnipossente! — Sì; ne’ progetti disperati vi è sempre minor pericolo coll’affrettarsi, che col languire. Già mille occhi e mille orecchi ci stanno espiando; un solo movimento falso od equivoco ci porrebbe nella impossibilità di sfuggire alla loro vigilanza. Nell’affrettarci in tal modo vi può essesere del pericolo; ma è un male inevitabile. Dimani, suonata che sarà la mezza notte, scendete alla chiesa: egli è probabile che non vi sia alcuno; se per caso trovaste qualche religioso intento a pregare o meditare, ritiratevi onde evitare ogni sospetto, e ritornate quando la chiesa sarà libera: io pure ci sarò. Vedete voi questa porta? dicendo così mi accenno col dito una porticina, che io aveva marcata sovente, ma che non mi ricordava di aver veduta mai aperta. Io n’ho ottenuta la chiave, aggiunse, ne v’importi sapere per qual mezzo. Questa conduce ad un sotterraneo