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temente fortunato da discoprire come questi mezzi dovranno essere impiegati.
Il biglietto non conteneva che queste parole. Per quattro giorni consecutivi i lavori degli operai risvegliarono una sì grande curiosità in tutto il convento, che io non usai avvicinarmivi per timore di non risvegliare de’ sospetti. In quel frattempo io soffrii non solamente l’inquietudine d’una speranza sospesa; ma, benanco il timore, che il mezzo di comunicazione tra mio fratello e me non fosse intieramente interrotto, sapendo che gli operai non avevano più che pochi giorni per ultimare il lavoro. Diedi questo avviso a mio fratello, servendomi del medesimo mezzo col quale io riceveva i suoi. Quindi rimproverai a me medesimo la fretta che a lui faceva. Riflettei alla difficoltà che egli doveva provare, di starsene celato, di condurre a termine l’affare con l’usuraio, di guadagnare alcuno de’ domestici del convento. Ripensai a quanto egli aveva intrapreso e sofferto, ed