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ni si concepiva agevolmente allo stile interrotto ed irregolare, col quale sforzavasi di descriverlo; in seguito egli diceva: presentemente io sono a Madrid, e fermamente risoluto di non uscirne se non quando vi avrò liberato; ciò non è impossibile, purchè abbiate del coraggio. Non vi ha porta che sia inaccessibile ad una chiave d’oro. Il mio primo scopo, quello cioè di comunicare con voi, sembrava da principio ineseguibile quanto la vostra fuga, e pur ciò non ostante ci sono riuscito: ho sentito dire che si facevano delle riparazioni nel vostro giardino, e tutti i giorni mi son fermato per del tempo davanti alla fatta apertura colla speranza d’incontrarvi, e spesse volte ripeteva sommessamente il vostro nome. Al sesto giorno finalmente voi vi siete venuto.
In un’altra parte della lettera mi descriveva più ampiamente il suo progetto, dicendomi: Il danaro ed il mistero, tali sono i cardini a cui noi dobbiamo attenerci; io non ho timore di esser denunziato in grazia