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molto sofferto: distruggete il presente scritto. Questo biglietto era scrittura di mio fratello; quella scrittura, che io tanto bene conosceva dopo l’ultima nostra corrispondenza, quella scrittura, che io non ho mai letta senza sentire risuscitarsi la speranza nel mio seno. Mi maraviglio tuttora che pel corso di quelle ventiquattr’ore la mia emozione non mi tradisse agli occhi della comunità, ma forse non è, se non l’emozione, che da frivole cause viene prodotta, che si lascia vedere all’esterno. Io era intieramente assorto nella mia; almeno è certo, che pel giro di tutta quella giornata l’anima mia non cessava di muoversi come il bilanciere d’un orologio a pendolo, che alternativamente ripetesse queste parole: vi ha speranza! non v’ha speranza!

Il giorno, quel giorno eterno passò finalmente; arrivò la sera; oh! come io andava spiando la crescente sua oscurità! Nel tempo della preghiera del vespro, con qual gioia io considerava i colori d’oro e di porpora che brillavano a traverso del-