fate di tutto onde isfuggire da questo sacro recinto per rientrare ne’ vostri deserti. L’orrore che ad ogni istante della giornata voi difondete sopra di noi è incompatibile, non dirò colla disciplina d’una casa religiosa, ma ben anco colla tranquillità e la pace di ogni onesta società. Nessuno di noi, alla distanza di tre celle dalla vostra, può dormire. Ci disturbate colle vostre orribili grida ripetendo incessantemente, che lo spirito infernale è accanto al vostro letto e che vi parla all’orecchio; correte di cella in cella per implorare le preghiere de’ vostri confratelli. Dacchè siete entrato presso di noi non vi ha più ordine, non disciplina. Nel più cupo della notte voi andate percorrendo la chiesa, e forse per iusultare le sacre immagini, per profanarne gli altari, e con i vostri dolorosi lai turbate quelli che passano davanti a voi per rendersi al divino servigio. In una parola i vostri gemiti, le vostre contorsioni, il vostro diabolico linguaggio, le vostre vesti divenute lacere e sporche, i vostri gesti giu-