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rispose, che con un Apage, Satana, e poscia rivolti ai pensionari: Figli, soggiunse, ripetete meco Apage, Satana, evitate l’avvicinamento di cotesto uomo venuto in balia dello spirito delle tenebre, e che oltraggia l’abito, di cui è rivestito. Eglino obbedirono ed io proseguii il cammino per alla camera del superiore. Picchiai timidamente alla porta, ed al sentirmi rispondere: entrate in pace, così sia. Aperta la porta vidi molti religiosi radunati che stavano conferendo col superiore, il quale al primo scorgermi gettò un grido di orrore e si coprì gli occhi con l’abito. I religiosi compresero il segnale, ed uno di essi prendendomi per un braccio mi condusse fuori e richiusemi la porta in faccia. In quel giorno stetti per molte ore aspettando rinchiuso nella mia cella che mi venisse recato il consueto miserabile pasto. I bisogni della natura ci si fanno sentire anco quando siamo oppressi dalle più pressanti situazioni di spirito. Io era stato da parecchi giorni privo della nutrizione conveniente alla mia età. Discesi