conghietture si avverarono ambedue. L’ora era già molto avanzata allorquando mi fu annunziato, che andassi a trovare il superiore nel suo appartamento; risposi, che era pronto a recarmivi. Due minuti dopo l’ordine fu rivocato, e mi fu detto di fermarmi nella mia cella, e quivi aspettare il padre superiore; ed anco questa volta risposi, di esser pronto ad obbedire. Cotesta istantanea variazione d’ordine però mi riempiè d’un terrore vago, e tale che in tutte le vicende della mia vita non ne ho mai provato un consimile. Io percorreva in largo ed in lungo la mia cella ripetendo incessantemente: mio Dio! proteggetemi! mio Dio! fatemi forza! Poscia tutto ad un tratto temeva d’implorare la protezione di Dio, incerto se la causa, nella quale io mi era ingolfato, lo meritasse. Intanto tutte le mie idee furono rovesciate dall’ingresso istantaneo del superiore e dei quattro religiosi, che accompagnato similmente lo avevano nell’altra sua prima visita, che a me pochi giorni prima aveva fatta.