to. — L’avete dunque impiegata a scrivere la vostra confessione? Io non diedi risposta, ma feci una riverenza affermativa. Voi dunque, proseguì il superiore, sarete in grado senza dubbio di far vedere le prove dell’applicazione al vostro dovere. Dove è il manoscritto, che contiene la vostra confessione? Io arrossii, esitai, e quindi tirai fuori una mezza dozzina di pagine screziate e scarabocchiate. Era una cosa ridicola; non v’era neppure la decima parte della carta, che mi avevano somministrata. Ed è questa la vostra confessione? mi disse il superiore. — Sì, padre mio. — E voi avete l’audacia di affermare che avete ad un tal uso impiegata tutta la carta che vi è stata consegnata? Io guardava il silenzio: Miserabile! esclamò il superiore, perdendo omai la pazienza; scoprite all’istante l’uso che avete fatto della carta, che vi è stata in differenti volte consegnata. Confessate, che ve ne siete servito per uso contrario agli interessi della nostra comunità. — Come può venirvi in mente un tal