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nato nel tempo del mio viaggio dal convento fino a Madrid. A questa dichiarazione quel poco di ragione, che rimanevami ancora, mi abbandonò ad un tratto; pieno di collera diedi una mentita all’ultimo, che aveva parlato, e cominciai a percuotere chi si trovava a me vicino. Mio padre maravigliato del mio stravagante furore, ad un tratto esclamò; egli ha perduta la ragione! Lo zio, che finora aveva conservato il silenzio, lo prese tosto in parola, e ripetè: ha perduta la ragione! I domestici mezzo convinti, mezzo spaventati non credettero di poter meglio in tale occasione regolarsi, se non ripetendo ancor eglino: ha perduta la ragione!

«Mi afferrarono, e via mi strascinarono; e conciosiachè la violenza altrui, ogni volta che mi veniva usata, avesse sempre risvegliata la mia, il risultato di questa fu, che il timore del mio genitore ed i desiderii dello zio si avverarono. Io mi condussi siccome un fanciullo, che abbandonato da una febbre violenta, si trova ancora in delirio. Ritornato