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nostra infanzia per timore, che la natura non facesse svanire tutti i suoi progetti. Fu egli che mi educò nei sentimenti d’una implacabile animosità contro di voi. Se avveniva, che la nostra genitrice bilanciasse un poco, le richiamava alla mente il voto, suo che ella aveva avuto l’imprudenza di confidargli. Quando nostro padre mormorava, gli faceva rimbombare alle orecchie l’onta annessa alla colpa della nostra genitrice, le tristi conseguenze delle discussioni domestiche, gli accenti terribili di impostura, di spergiuro, di sacrilegio. Quando vi avrò detto, che egli a fine di assicurarsi del mio zelo in secondare i suoi voti, mi confidò il segreto della debolezza di nostra madre, giudicherete del carattere di cotest’uomo. Ma questo non è tutto. Al momento che io fui in grado di ascoltarlo e comprendere i suoi discorsi, avvelenò tutte le sorgenti che conducevano al mio cuore. Mi esagerò l’amore che aveva per voi nostra madre, dicendo che questo amore combatteva spesso con la di lei