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nobbi: era il portinaio del convento. Compresi molto bene il rischio, cui si era esposto per consegnarmi l’involto, perchè le regole claustrali esigevano, che tutte le lettere dirette ai pensionarii, ai novizii o ai religiosi, come pur quelle, che essi scrivevano, dovessero prima di tutto essere consegnate al superiore; nè io aveva mai veduto in nessuna occasione con travvenire a detta regola.

La luna risplendeva con una luce vivissima, di maniera che si poteva agevolmente leggere. Incominciai dunque: intanto una speranza vaga, senza base nè oggetto, faceva palpitare il mio cuore. Ecco ciò, che il foglio conteneva. Benchè io lo abbia distrutto subito dopo averlo letto, come erami stato caldamente raccomandato, pure fece tanta impressione sopra di me, che trovai il mezzo, dopo qualche tempo, di trascriverlo tutto intiero a memoria.