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erano nè boscaglie nè alberi, che le servissero di riparo. Dopo aver Giovanni gettato uno sguardo doloroso sul terrazzo ricoperto di erbe e sulle finestre serrate da pezzi di tavola, voleva picchiare; ma non avendo trovato il battente fu costretto servirsi di grosse piastre, che cominciò a scagliare contro la porta, come se avesse voluto atterrarla, fino a tanto che il reiterato abbaiar d’un mastino (il quale sembrava volere spezzar la sua catena, e di cui la voce esile e gli occhi scintillanti davano ad un tempo stesso indizio di fame e di collera) non fece togliere l’assedio. Abbandonò dunque la porta principale, e si diresse verso una porticina, che dava ingresso alla cucina e ch’egli conosceva perfettamente. Avvicinandosi vide de’ lumi attraverso le fenditure della porta; alzò con mano tremante il saliscendo, ma quando vide le persone, ch’erano dentro la cucina, si avanzò arditamente e senza timore che gli venisse fatta cattiva accoglienza.

Intorno ad un fuoco di torba bene