Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
168 |
stessa divenni un abitante di quel solitario recinto.
Mi applicai a’ miei studii; i precettori furono contenti di me; i miei genitori venivano sovente a vedermi, e mi dimostravano gli usitati contrassegni di affetto. Tutto andava bene. Ma un giorno nel mentre essi si ritiravano, sentì un vecchio domestico, di quelli che gli avevano accompagnati, osservare, che era una cosa molto strana, che il primogenito del duca di Moncada fosse educato in un convento e destinato alla vita monastica, intanto che il cadetto viveva in un superbo palazzo, ed era educato alla maniera che conveniva al suo rango. Le parole di vita monastica risuonarono terribilmente alle mie orecchie. Da quel giorno io incominciai ad accorgermi de’ lacci che mi si volevano tendere, ed a riflettere ai mezzi onde evitarli.
Io non aveva alcuna inclinazione per la vita monastica, perciò nel corso di tutta quella giornata il mio spirito trovossi immerso nello stato del maggior abbattimento, e meco stesso