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con ambedue le mani, e mandò un lungo gemito. Melmoth lo ascoltava con una curiosità mista di spavento. Forse, continuò quindi, se voleste proseguire, sarei in istato di rispondervi. Continuate dunque, signore. Avete voi avuto, soggiunse lo spagnuolo parlando rapidamente, benchè con molto sforzo, un parente che visitò la Spagna or sono certo quarant’anni? — Credo... sì.... mi pare d’averne avuto uno. — Ciò mi basta signore; lasciatemi.... dimani forse... lasciatemi di grazia per quest’oggi.

Mi è impossibile abbandonarvi per ora, disse Melmoth ritenendolo fra le sue braccia, veggendo ch’egli andava a cadere per terra. Egli non era già insensibile, perchè i suoi occhi si muovevano con una espressione terribile, e si sforzava di parlare; eglino erano soli. Melmoth non osando abbandonarlo e volendo aprirgli il farsetto per facilitargli la respirazione, gli trovò sul petto una piccola miniatura. Toccato che ebbe Melmoth il ritratto, lo straniero ritornò