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La passione dominante di Stanton, un poco raffreddata per tanto straordinario evento, si riaccese immantinente nel di lui petto. Si accorse ben egli che cotesta apparizione era foriera di qualche grande e terribile prova. Il cuore tanto fortemente gli batteva in petto, che agevol cosa fora stata vederne al di fuori le pulsazioni. Melmoth se gli avvicinò con quella calma feroce e spaventevole, che sembra farsi beffe del terrore che essa eccitava, e gli disse: La mia promessa si è effettuata. Voi vi alzate dal vostro letto di paglia, ed al fragore delle vostre catene per ricevermi: non sono io forse un veridico profeta? Stanton guardava il silenzio. Non è egli vero, aggiunse Melmoth, che la presente vostra situazione è molto infelice? Stanton non proferiva parola ed incominciava a credere, che quanto vedeva, potesse essere una illusione del suo spirito disordinato. Egli dimandò a sè medesimo, come mai Melmoth potuto avrebbe penetrare dentro quella cella in cui era stato gelosamente