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pente ha preso per 1 equivalente d’azoto 8 equival. di carbonio e più ancora. Negli escrementi non si trovano che 2 equivalenti d’azoto, e perciò i 6 equival. che mancano devono essere stati rigettati allo stato d’acido carbonico. Non sto a ripetervi che crediamo, che l’urato d’ammoniaca e l’acido carbonico sono prodotti dai tessuti trasformati, in luogo dei quali si sono messi degli equivalenti presi fra gli elementi organici dell’animale digerito. È sempre vero che tanto carbonio e azoto trovasi nei prodotti della trasformazione dei tessuti che subiscono in presenza del sangue arterioso, altrettanto ne riprendono dal sangue o dagli alimenti. Ciò che v’ho detto del serpente posso ripetervelo del leone e di tutti i carnivori; nella loro urina v’è la sola urea in cui l’azoto è al carbonio come 1:1. Poichè questi animali si nutrono di carne nella quale l’azoto sta al carbonio come 1:8, ne viene che tutto l’eccesso del carbonio introdotto su quello che esce nelle urine, sparisce nella respirazione, è bruciato, convertito in acido carbonico. Di certo la respirazione è assai più attiva nel leone di quello che lo sia nel serpente.

Gli 15 o 20 grammi d’azoto che l’uomo rende ogni giorno nell’urina, più quell’eccesso d’azoto che espira, provengono dunque dalle materie neutre azotate di cui si nutre, o più direttamente dai tessuti trasformati, di cui prendono il posto le suddette sostanze alimentari.

Boussingault ha provato coll’esperienza non trovarsi nelle urine del cavallo tutto l’azoto che fa parte dei suoi alimenti, ed ha così dimostrato che anche l’eccesso dell’azoto espirato proviene dagli alimenti.

È impossibile, nello stato attuale della Scienza, di dire precisamente per qual serie di passaggi e di prodotti intermedii, i muscoli, le cartilagini ec. si convertano in urea, sotto l’azione dell’ossigene dei globuli sanguinei. Aggiungendo alla formula della proteina, che è quella stessa del-