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che si raccoglie, si organizza intorno ad un grano formato principalmente di sostanza grassa. Voglio mostrarvi una importante esperienza fatta da Ascherson, la quale consiste nel mettere un grasso liquido a contatto dell’albumina: quest’ultima, come lo vedete, si coagula all’istante, e se mescolate il tutto assieme, e portate una goccia del miscuglio sotto il microscopio vedrete un mucchio di vescichette ognuna delle quali è formate d’un grano di grasso inviluppato da una membrana d’albumina in qualche modo coagulata, e vi sembrerà d’avere sul porta-oggetti delle vere cellule adipose. Può anche vedersi meglio quest’azione deponendo sopra una lamina di vetro in prossimità una goccia d’olio e una d’albumina, e conducendole lentamente al contatto: è assai curiosa a vedersi al microscopio, la formazione quasi instantanea d’una membrana delicatissima, elastica che non tarda a cuoprirsi di numerose ripiegature. Ascherson ha provato che questa formazione d’albumina e d’olio; realmente di natura cellulosa, e lo ha fatto aggiungendo un poco d’acqua ad una goccia di questa formazione: egli vidde le cellule gonfiarsi e sortirne nel tempo stesso delle goccioline d’olio. Adoprando in vece d’acqua, acido acetico allungato, le cellule gli parvero tanto crescere che si ruppero. Invece nell’olio le cellule si comprimevano, diminuivano di volume. Evidentemente questi fatti, che dovrebbero tuttavia esser variati ed estesi, appartengono al fenomeno dell’endosmosi, e non possono intendersi senza ammettere la formazione cellulosa. Eccovi dunque una operazione fisico-chimica, che rende conto con esattezza della formazione delle granulazioni elementari. Dei corpi grassi e delle combinazioni di proteina sono costantemente introdotte nell’organismo; esse si trovano in tutti i liquidi animali; e i globetti del grasso che entrano nei tubi chiliferi e si trovano così in mezzo ad un liquido albuminoso, non possono tardare ad esser investiti da membrane albummose, e devono perciò for-