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Queste stesse sostanze azotate, che in un certo stato sono atte ad eccitare la fermentazione lattica, prese in uno stato che chiamerò più avanzato dì trasformazione e che ancora s’ignora in che consiste, non producono più acido lattico agendo sullo zucchero; esse operano invece eccitando la fermentazione alcoolica, trasformandolo in acido carbonico e in alcool. Credo anche dover citare a questo proposito la scomparsa dello zucchero nelle urine dei diabetici al cessare di qualunque nutrizione amilacea; nei quali casi si sarebbe trovato, che finchè questa nutrizione si manteneva, v’era realmente trasformazione dell’amido in zucchero il quale si riscontrava nelle materie dello stomaco e delle intestina, e per fino nel sangue.
Questo soggetto merita tutta l’attenzione dei medici, principalmente dopochè per alcuni casi osservati dall’illustre Clinico di Firenze rimarrebbe dubbio sulla scomparsa dello zucchero nell’urina dei diabetici, malgrado la soppressione d’ogni alimento feculento.
È dunque in accordo colle cognizioni della Chimica organica, è una conseguenza di ciò che possiamo ottenere col semplice giuoco delle azioni di contatto, che l’amido può convertirsi nello stomaco in acido lattico, passando probabilmente prima allo stato di destrina e di zucchero.
Nè farebbe sorpresa, e non si opporrebbe alle cognizioni attuali che una porzione dello zucchero, in cui l’amido si è trasformato, non soffrisse nello stomaco la fermentazione lattica, ma che vi subisse ancora qualche altra trasformazione, analogha a quelle in mezzo alle quali sappiamo oggi generarsi animali infusori.
Le sperienze recentissime di Gruby e Delafond hanno messo fuori di dubbio che un grandissimo numero di questi animali si trova, specialmente nello stomaco degli erbivori.
Ci rimane finalmente a parlare della digestione delle sostanze grasse, che s’introducono in tanta copia nello