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aggiunta alla fibrina. Essi hanno fatto di più. Animali nutriti di fibrina ed altri lasciati a digiuno, uccisi poi hanno dato un chilo sempre identico; la materia trovata negli intestini non era diversa, e solo negli animali nutriti di fibrina fu trovata nello stomaco una porzione di fibrina incompletamente
disciolta. Si sa pure dalle celebri esperienze di Tiedemann e di Gmelin, che la quantità di fibrina trovata nella linfa e nel chilo dopo un lungo digiuno, non è minore di quella che vi si trova dopo la digestione. Adoperando albumina coagulata, glutine e sostanza caseosa invece della fibrina, i risultamenti sono gli stessi. La digestione di queste sostanze azotate neutre riducesi dunque
alla loro semplice dissoluzione, operata da una azione di contatto, e all’assorbimento, principalmente nello stomaco, di questa dissoluzione.
La gelatina che non ha la stessa composizione della fibrina, dell’albumina, della caseina, non è perciò come queste atta alla nutrizione.
Nulla perciò di più fisico di questa parte della digestione. La masticazione degli alimenti imbevuti d’un liquido leggermente alcalino e caldo è quella operazione interamente fisica che si fa nei nostri laboratorii, onde dividere, attenuare un corpo solido e prepararlo così a disciogliersi. Il sugo gastrico che lo stomaco secerne, principalmente al momento della digestione, è un’infusione di pepsina nell’acqua acidulata, e questa infusione si prepara, si fa agire sull’albumina coagulata, sulla fibrina, sulla caseina e la loro dissoluzione avviene così bene nello stomaco, come in un recipiente qualunque convenientemente riscaldato.
Il movimento delle pareti dello stomaco favorisce l’azione dell’infusione di pepsina sulle sostanze da disciogliersi, come ogni agitazione giova alla reazione di due corpi disciolti qualunque, o alla dissoluzione d’un solido in un liquido. Giova questo movimento delle pareti dello stomaco, perchè rinnovando i punti di contatto fra le pa-