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Si adoperò in un altro caso la sola membrana mucosa dello stomaco d’un cane. Alla parte interna dello stromento corrispondeva ora la faccia stomacale della membrana, ora l’altra faccia. L’endosmometro conteneva dell’alcool, l’altro liquido era l’acqua pura al solito. Viddi operarsi l’endosmosi in ambi i casi dall’acqua all’alcool, e questo elevarsi nel tubo, ma con questa differenza, che mentre non si elevò che di 16 mm. quando all’interno dell’endosmometro corrispondeva la faccia esterna della membrana, si elevò di 40 mm. quando vi corrispondeva la faccia stomacale.

Questa maggiore intensità dell’endosmosi, dalla faccia esterna della mucosa stomacale alla sua faccia interna, l’osservai anche adoperando dell’albume d’ovo sciolto nell’acqua, e del liquido acido preparato diluendo in una certa quantità di acqua le materie, in parte digerite, trovate nello stomaco stesso, aggiungendovi qualche goccia d’acido idroclorico e filtrando. Il liquido acido era sempre a contatto della superficie stomacale della membrana. In una prima sperienza, in cui la faccia stomacale della membrana corrispondeva all’interno dello stromento che conteneva il liquido acido, questo si elevò; in un altra esperienza, in cui si rovesciò la disposizione della membrana il liquido dell’endosmometro, che era l’albume, si abbassò. Vi fu dunque endosmosi diretto costantemente nelle due esperienze dal liquido albuminoso alla soluzione acida, ossia dalla faccia esterna della mucosa alla sua faccia stomacale.

Questi fatti per quanto poco estesi e variati ci bastano per conchiudere: 1.° che nel fenomeno dell’endosmosi operato attraverso a membrane particolari, convien tener conto della struttura stessa della membrana adoperata. 2.° che l’endosmosi si opera diversamente, che la velocità della corrente è diversa, secondo la disposizione della membrana. 3.° che la direzione della corrente d’endosmosi nella esperienza fatta