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perficie esterna si volge in un caso verso l’interno dell’endosmometro in contatto dell’alcool, e se in un altro caso si rovescia la disposizione della membrana, mettendo invece verso l’interno la faccia mucosa, si vede esser l’endosmosi nel primo di 29 mm, nel secondo di 35 mm. Tenendo invece l’alcool al di fuori e l’acqua dentro, la discesa dell’acqua è doppia, quando la faccia mucosa è al di fuori dello stromento di quello che sia quando è così disposta la faccia esterna della vescica. La corrente dell’endosmosi risulta così sempre maggiore, quando questa, per la disposizione dei liquidi deve traversare la membrana dalla faccia esterna della vescica alla sua faccia interna o mucosa.

Adoperando la vescica urinaria fresca i risultamenti sono estremamente varii ed incerti. Ho variato in mille modi le sperienze, e gl’effetti i più costanti sono i seguenti: non v’è endosmosi dall’acqua all’alcool colla vescica fresca, se non che quando la mucosa è in contatto dell’alcool il quale è nell’interno dell’istromento: se invece la mucosa è al difuori in contatto dell’acqua, allora o l’alcool rimane stazionario, o più generalmente, si abbassa. Mi è accaduto, benchè assai raramente, di vedere abbassarsi l’alcool, anche quando era in contatto della mucosa, ma l’abbassamento fu sempre minore che in tutti gli altri casi.

In una esperienza si adoperò, come membrana intermedia la pelle di rana, disponendola in modo che all’interno dell’endosmometro corrispondesse, ora la sua faccia esterna, ora la sua faccia interna; i liquidi adoperati erano acqua

pura e alcool, acqua pura e albume d’ovo sciolto nell’acqua. Si osservò costantemente, e indipendentemente dalla natura dei liquidi adoperati, che l’endosmosi avveniva dalla faccia interna all’esterna della pelle, e quindi si vedeva abbassarsi il liquido dell’endosmometro, sempre che all’interno dell’istromento corrispondeva la faccia interna della pelle, ed elevarsi nel caso contrario.


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