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sediamo, non sì trovano segni di corrente elettrica nei nervi degli animali viventi.

È stato detto che introdotti degli aghi d’acciajo nei muscoli perpendicolarmente alla direzione delle loro fibre, questi aghi apparivano magnetizzati, sopra tutto nel momento in cui i muscoli si contraevano. Si era perciò concluso esservi nei nervi una corrente elettrica, e che il circuito era stabilito come in una spirale o cilindro elettro-dinamico. Ho ripetuto questi sperimenti, introducendo degli aghi d’acciajo di ferro nei muscoli d’animali viventi, e in tutte le direzioni relativamente alle fibre muscolari. Per assicurarmi della magnetizzazione di questi aghi immersi nei muscoli ho impiegato uno degli aghi d’un buonissimo sistema astatico ed anche l’ago del sideroscopio del Lebaillif, ma non ho giammai potuto ottenere alcun resultato positivo. Ho collocato una mezza ranocchia recentemente preparata, nell’interno d’una spirale di fil di rame coperta di vernice; le estremità della spirale erano unite alle estremità d’un altra spirale più piccola, entro la quale collocava un filo di ferro dolce. Fatto ciò ho irritato il nervo della rana, osservando allo stesso tempo se una corrente d’induzione percorreva la spirale e magnetizzava il filo di ferro. Tutte le mie ricerche riescirono inutili.

Ho pure tentato, d’introdurre l’estremità d’un galvanometro sensibilissimo in due punti, lontani tra loro più che fu possibile, d’un nervo scoperto sopra un animale vivente; ho operato in animali sopra-eccitati da certi veleni narcotici; ho eccitato in essi delle forti contrazioni muscolari nel momento che fissava nel nervo i due fili del galvanometro. Ma mi è duopo confessare che sempre che le sperienze furono ben fatte non ebbi giammai segni determinati e costanti di corrrente elettrica.

Aggiungerò ancora che stando a quanto conosciamo relativamente alle proprietà dell’elettricità, e alle leggi della