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si del circuito. Dopo ciò che abbiamo visto accadere agendo sui nervi, tali effetti sembrano singolari. Vorrei però che fossero meglio studiati, ciò che non può farsi senza una gran pratica nelle vivisezioni.

Si è fatta passare la corrente per il nervo ottico di un animale vivo e non si ebbero nè grandi contrazioni dei muscoli, nè segni di dolore. Toccando sopra sè stesso colle estremità di una pila anche elementare, l’orecchio e l’occhio, oppure l’orecchio è la lingua, e finalmente l’occhio e la lingua si hanno le sensazioni d’un suono, d’un bagliore, d’un sapore particolari. Queste sensazioni non sembrano dipendere che da un’azione esercitata dalla corrente elettrica sopra i nervi sensorii di quelli organi, e non da contrazioni svegliate nei muscoli attenenti ai medesimi, poichè una corrente debolissima, che non è capace di eccitare i più piccoli movimenti muscolari è sufficiente a produrle; nè il sapore in particolare può esser dovuto all’impressione esercitata sulla lingua dai prodotti dei sali della saliva scomposti dalla corrente, dappoichè una corrente debolissima, e perciò insufficiente a produrre quella decomposizione, è capace di eccitare la sensazione del sapore.

Una parola finalmente sull’azione della corrente sui nervi del sistema ganglionare. Le pochissime cose che sappiamo su questo proposito le dobbiamo all’Humboldt.

Allorchè si fa passare una corrente elettrica attraverso il cuore d’un animale ucciso di recente, pochi istanti dopo che hanno cessato le sue pulsazioni, si osserva ripigliare quest’organo i suoi ordinari movimenti, qualche tempo dopo che principiò a passare la corrente, e questi movimenti continuare anche per qualche tempo dopo cessato il passaggio della medesima.

Se avvece di aspettare che i movimenti naturali del cuore sieno totalmente estinti, si fa passare la corrente allorchè questi sono sufficientemente indeboliti, si vedono allora farsi più frequenti dopo che la corrente ha agito per qualche