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forza attrattiva, quella che conserva il meraviglioso sistema della meccanica celeste, sarebbe il suo nome da lungo tempo caduto in obblio. Egli disse, che l’attrazione si esercitava in ragione diretta delle masse, in ragione inversa dei quadrati delle distanze, e svelando così le leggi eterne di quella forza, eternò con esse il suo nome.

Parlare di forze vitali, darne la definizione, interpretare fenomeni col loro soccorso, e intanto ignorare le leggi di queste forze supposte, è dir nulla, o è peggio che dir nulla, è tentare l’impossibile, è appagare lo spirito, cessare dalla ricerca della verità. Dire che il fegato, per la forza vitale, separa dal sangue gli elementi della bile, equivale esattamente a dire che la bile si forma nel fegato. Con questo cambiamento di parole ci facciamo una fatale illusione.

Mi lusingo di aver così ben stabilito lo scopo, cui si deve mirare nello studio dei fenomeni dei corpi viventi, che riducesi, in ultimi termini, a quello dei fenomeni fisico-chimici di questi corpi, della loro organizzazione, delle modificazioni che questa organizzazione induce nell’azione generale propria degli agenti fisici, e infine nella ricerca delle leggi, tuttora empiriche dei fenomeni puramente vitali.