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sensibili, ciò che prova, come già vi dissi, doversi ammettere nella fibra muscolare la proprietà a contrarsi sotto il passaggio della corrente indipendentemente dal nervo.

Mi resterebbe a dire detti effetti della corrente eletirica sugli animali narcotizzati, ma di questi credo più opportuno parlarvene a proposito degli usi terapeutici della corrente elettrica.

Fra le cagioni che modificano l’azione della corrente elettrica v’è infine la legatura del nervo. Scuopro ed isolo sopra un coniglio il nervo crurale ed alla metà circa del nervo scoperto fo una legatura. Ho cura nello stringere il nodo d’arrestarmi al momento in cui veggo cominciare le contrazioni nella gamba 5 allora applicando al disopra della legatura cioè verso il cervello, i due reofori d’una pila ad una certa distanza fra loro, ottengo le contrazioni del dorso e i segni del dolore, tanto all’aprire che al chiudere del circuito, sia colla corrente diretta, sia colf inversa. Poco dopo questi effetti si limitano al cominciare della corrente inversa e al cessare della corrente diletta. Se poi applico i due reofori al disotto della legatura, ho da prima le contrazioni della gamba all’aprire e al chiudere della corrente diretta e dell’inversa, e al solito dopo un certo tempo non si veggono più che le contrazioni al principio della corrente diretta e alla fine dell’inversa: sempre però le contrazioni sono maggiori per la corrente diretta. La legatura del nervo fin qui studiata non agisce dunque che isolando gli effetti della corrente, cioè producendo separatamente quelli della sua azione su i centri nervei da quelli che ha agendo sulle estremità dei nervi. E inutile il dire che se si opera sull’animale morto, i segni del dolore non possono aversi.

Onde non cadere in errore in queste sperienze conviene tenere il nervo ben isolato dalle parti umide che lo circon-