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Fin qui abbiamo agito colla corrente sui soli nervi degli animali ed abbiamo stabilite le leggi di quest’azione. Abbiamo pure studiato il caso della corrente che scorre lungo l’intero animale, percorrendo ad un tempo nervi e muscoli. Ci rimane a dire dell’azione della corrente sulla sola fibra muscolare.

Egli è facile di concepire quanto questa ricerca sia difficile, giacchè quando anche si sono tolti ad un muscolo tutti i filamenti nervosi visibili, compresi quelli che si scorgono colla lente, non si può mai sperare che ogni traccia di sostanza nervosa gli sia così tolta. Nulla di meno è sul muscolo spogliato di nervi come si può, che ci è dato di agire, ed eccone i risultati.

Facendo passare la corrente di una pila di 20 a 30 coppie per un muscolo pettorale di un piccione, per esempio, spogliato dei suoi nervi, come si è detto, si vede sempre centrarsi il muscolo al chiudere del circuito. Questa contrazione però non dura che un istante e sembra consistere in una specie di raccorciamento delle fibre.

Qualunque sia la direzione della corrente relativamente a quella delle fibre muscolari, il fenomeno è sempre lo stesso.

Tenendo chiuso il circuito e continuando l’azione della corrente, il muscolo non si contrae più, riaprendolo, ricompaiono le contrazioni, che sono però più deboli che al cominciare della corrente, ed ove il passaggio della corrente sia stato prolungato per un certo tempo, al cessare della medesima, le contrazioni mancano interamente.

In generale si può stabilire, che le contrazioni al chiudersi del circuito persistono più a lungo di quelle che si producono all’aprirsi del medesimo, e che, aumentando l’intensità della corrente, spesso si vedono queste ultime ricomparire per qualche tempo.

Si può dunque conchiudere che la corrente elettrica che agisce sopra una massa muscolare, alla quale furono tolti


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