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inversa, e che le contrazioni le più forti si fanno vedere al cominciare della corrente diretta.

La prima azione della corrente elettrica su i nervi d’un animale vivo, come l’interrompersi della medesima, danno luogo alli stessi fenomeni, qualunque sia la direzione della corrente nel nervo; se non che si osserva costantemente, che le contrazioni le più violente sono quelle che si eccitano al cominciare della corrente diretta. Se un uomo, comò osservò il Marianini, chiude il circuito d’una pila d’un certo numero di elementi, toccando con una mano un polo, coll’altra l’altro polo, la scossa la più forte la risente sempre nel braccio sinistro, in cui la corrente è diretta.

Continuando ad esperimentare sullo stesso animale non tarderete ad accorgevi, che i descritti fenomeni non hanno più luogo, e che dopo un certo tempo, tanto più breve quanto più è intensa la corrente, l’animale non vi darà più indizio del passaggio della corrente stessa. Ma lasciando l’animale per qualche tempo in riposo, o raddoppiando la forza della corrente, si vedono riprodursi i primi fenomeni.

Studiando intanto i fenomeni che avvengono a misura che l’azione delle corrente sull’animale si prolunga prima di cessare del tutto i segni del passaggio della corrente stessa, osserverete che allorchè la corrente diretta è interrotta, le contrazioni dei muscoli inferiori, ossia di quelli collocati al disotto del punto cui è applicata la corrente, divengono più deboli, mentre che sussistono ancora nei muscoli del dorso e che persiste l’agitarsi delle orecchie e sovente il grido dell’animale. Quando questa corrente comincia, gli effetti sono limitati alle contrazioni dei muscoli inferiori. Nel caso della corrente inversa le contrazioni dei muscoli del dorso, i movimenti delle orecchie, e quasi costantemente il grido, hanno luogo al chiudere il circuito, mentre le con-