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sa nelle diverse parti di questa stessa pianta; 3.° che nelle radici si portano, almeno da principio, le parti più dense del nuovo vegetabile. Viene da ciò che nel caso della ruota verticale le parti della giovine pianta, risentendo la sola azione della forza centrifuga, si sviluppano avendo le loro parti più dense, ossia la radice, alla circonferenza, e che nella ruota orizzontale prendono una posizione intermedia fra quella dovuta alla forza centrifuga e quella che prenderebbero obbedendo alla sola gravità,

Dutrochet, senza niegare l’influenza della gravità sulla direzione ordinaria della radice e del caule, ammette ancora una seconda cagione di questo fenomeno, dipendente dal disuguale sviluppo del sistema cellulare del caule e della radice, e dalla diversa turgescenza che l’endosmosi produce nelle cellule di questo sistema. Avremo occasione più opportuna di ritornare sopra questo soggetto.

Diciamo ora della luce.

Poco quasi nulla sappiamo dell’azione della luce sugli animali. Edwards ha provato che le uova delle rane si sviluppano meglio esposte alla luce che nell’oscurità, e che la conversione dei girini in rane si fa più presto e più completamente nella stessa circostanza.

I colori degli animali sono in generale tanto più vivi, quanto più l’azione della luce è intensa. Si è detto anche che la quantità d’acido carbonico esalato dalla cute d’un animale cresceva sotto l’influenza dei raggi solari. Ma intanto s’ignora quale spece di raggi, fra quelli che ci vengono dal sole, è cagione di questi effetti e non può dirsi per conseguenza se i medesimi siano dovuti all’azione chimica di alcuni di quei raggi.

L’azione della luce su i vegetabili è della massima importanza per la vita di questi esseri, ma tuttavia ancora oscura. È un fatto che la respirazione della pianta, cioè la scomposizione dell’acido carbonico operata dalle sue parti verdi, la fissazione dei carbonio e resalazioue dell’ossigene non