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ammettere, che la struttura d’una stallattite è la stessa di quella del parenchima del polmone e del fegato.

Molecole composte al meno di tre elementi, in ciascuna delle quali entra un numero grandissimo di atomi elementari, formeranno necessariamente sistemi chimici, le di cui affinità saranno diverse da quelle, in cui le molecole sono composte di due elementi, nella maggior quantità dei casi, ed in cui gli atomi elementari entrano sempre in minor numero. E se le azioni chimiche generali, mostrandoci come le combinazioni sieno più deboli al crescere del numero degli atomi elementari, bastano a spiegare la tendenza dei composti organici a risolversi in combinazioni più semplici; se la Chimica vi dà molti esempi di cotesta tendenza in alcuni composti inorganici, la di cui composizione ha grande analogia coi composti organici, non vi sarà però lecito il credere, bastare le leggi della chimica inorganica a darvi completa ragione dei fenomeni chimici della vita. L’organizzazione dunque e la struttura molecolare dei corpi viventi inducono grandi modificazioni nel modo d’operare degli agenti fisici e chimici.

Ma ci sarà permesso sperare, scoperto in che consistano queste modificazioni, lo che ignoriamo ancora, di poter giungere alla completa spiegazione di tutti i fenomeni dei corpi viventi? Per il momento almeno, sarebbe vana una tale speranza.

Aprite un animale, esaminatene il fegato, i reni, e chiedetevi qual forza fisica potrà mai spiegarvi come avvenga, che dal sangue che va a questi organi si faccia la bile, l’urina? Come mai colle affinità chimiche, modificate, per quanto potete immaginarlo, dalla struttura particolare delli organi, giungereste, non dirò ad intendere, ma neppure ad intravedere come dal sangue, in cui tutti gli elementi organici stanno misti e in parte sospesi e in parte disciolti, le varie parti del corpo organico giungano a separare e fissare