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le rane che compongono la pila. Questo sperimento, che ho avuto luogo di ripetere e variare in mille modi diversi, ci fa conoscere essere la deviazione dell’ago proporzionale al numero delle rane disposte a pila, farsi maggiore adoprando invece d’acqua distillata una soluzione salina, una soluzione alcalina, e molto più una soluzione acida. Ma la direzione della corrente è sempre costante qualunque sia il liquido impiegato, cioè va sempre dai piedi alla parte superiore della rana.

Ripetendo gl’esperimenti or ora fatti osserverete, che nel tempo in cui il galvanometro indica la presenza e la direzione della corrente elettrica, le rane si contraggono.

Queste contrazioni sono le stesse che otteneva il Galvani. Si ottengono desse semprechè si chiuda il circuito con un qualunque corpo conduttore il quale da una parte comunichi coi nervi, dall’altra coi muscoli dell’animale, come sarebbero uno stoppino di cotone, o un pezzo di carta bagnati nell'acqua, od una massa liquida conduttrice qualunque.

Questa corrente, che fu chiamata corrente della rana, e da me corrente propria della rana non si è riscontrata fin qui che in questo solo animale.

Ho voluto cercare quale delle parti del membro inferiore della rana è necessaria alla produzione della corrente, o quale è la loro diversa azione sulla corrente propria. Vi farò una sola esperienza che risolverà queste questioni.

Eccovi due pile opposte l’una all’altra e ciascuna delle quali è dello stesso numero d’elementi. Una di queste pile è di sei rane preparate alla solita maniera del Galvani: l’altra pila è di sole sei gambe di rana, ma senza coscie e nervi spinali. I sei elementi dell’una toccano i sei dell’altra, ma le disposizioni degl’elementi dell’una sono opposte a quelle degli elementi dell’altra; a modo che in mezzo si toccano i nervi dall’una parte e l’estremità superiore della gamba dall’altra. È così che le due pile