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lorchè dà la scarica per uccidere un pesce; egli s’incurva, a modo che la preda rimanda nella concavità formata dal suo corpo.

Nulla si sa degli altri pesci elettrici di cui non ho potuto dirvi che i nomi.

In che consiste l’organo dei pesci elettrici, qual è l’apparecchio elettrico che ha analogie con quest’organo? È assai difficile di rispondere adeguatamente a queste dimande. L’organo elettrico della torpedine si compone d’un certo numero400 a 500, di masse prismatiche simili a grani di riso addossati l’uno all’altro, e composte ciascuna di altrettante vescichette sovrapposte l’una all’altra. Da questa disposizione risulta l’apparenza di un favo che ha tutto l’organo, e quella che ha poi ognuno dei prismi che lo compone di tanti diafragmi che li dividono normalmente al loro asse e che in realtà non sono altro che le pareti aponeurotiche addossate delle masse vescicolari prossime. Ramificazioni nervose e fibre muscolari si distribuiscono sopra queste pareti diafragmi. Le ramificazioni nervose risultano da fibre elementari distribuite a maglia sulle pareti delle vescichette e terminate in anse nel lobo elettrico, e probabilmente anche in anse sulle pareti delle vescichette. In tal guisa i rami nervosi dell’organo formerebbero tanti circuiti chiusi, ognuno dei quali avrebbe un ansa nel lobo cerebrale e un altra nella parete della vescichetta dell’organo. Traggo queste notizie dalle importanti ricerche fatte dal mio amico prof. Savi, e che si trovano in una Memoria pubblicata nel mio Libro succitato.

La grande somiglianza, o più precisamente l’identità di struttura di tutte queste vescichette conduce ad ammettere che esse sono il vero organo elementare dell’apparecchio elettrico, lo che pure è provato dall’identità