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facoltà di far contrarre le rane, sono quelli che corrispondono a due organi particolari posti lateralmente e simmetricamente verso l’estremità cefalica del pesce. Quando si portano in contatto del dorso e del ventre d’una torpedine le due estremità in platino del filo di un galvanometro di una mediocre sensibilità, e s’irrita la torpedine perchè dia la scarica, si vede al momento in cui saltano le rane, deviar bruscamente l’ago del galvanometro, poi ritornare all’istante addietro, oscillare e fissarsi a zero, anche continuando a tener chiuso il circuito; ad una nuova scossa del pesce, l’ago devia come prima. L’uso di questo istromento ha servito a mostrare che nella scossa della torpedine la corrente è diretta nel galvanometro dal dorso al ventre del pesce che cioè, il dorso rappresanta il polo positivo di una pila e il ventre il polo negativo. Se si tentano coi scandagli del galvanometro i diversi punti del corpo della torpedine nell’atto che dà la scarica, si vede, anche meglio che facendo uso delle rane, che da primo si hanno i segni della corrente stabilendo il circuito fra qualunque dei punti della schiena e del ventre, e che quando l’animale s’indebolisce convien toccare i punti che corrispondono ai così detti organi elettrici della torpedine per avere i segni della corrente. È curioso che toccando nello stesso tempo due punti della stessa faccia, dorsale ventrale, di uno degli organi, si hanno segni di corrente, però più deboli assai di quelli che si hanno stabilendo il circuito fra le due opposte faccie. Perchè la deviazione avvenga toccando coi scandagli del galvanometro (lue punii appartenenti alla stessa faccia del pesce, è necessario che uno dei scandagli tocchi i punti prossimi alla periferia dell’organo e l’altro scandaglio il punto