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animale vivo o recentemente ucciso; questa corrente è sempre diretta nell’animale dall’interno del muscolo alla superficie, persiste più o meno lungamente dopo la morte, e tanto più negli animali a sangue freddo che in quelli di un ordine superiore; sussiste senza la diretta influenza del sistema nervoso e non è modificata anche distrutta l’integrità di questo sistema.
Mi resta a dirvi degli studj che ho fatti per ricercare l’influenza che aver possono sulla corrente muscolare le condizioni organiche del muscolo vivente.
Paragonando fra’ loro muscoli di animali, privati di nutrimento in cui il circolo sanguigno è lento e anche distrutto affatto, trovasi la corrente muscolare assai indebolita di intensità.
Se invece i muscoli sono da qualche tempo infiammati, ingorgati di sangue, o appartengono ad animali ben nutriti, la corrente muscolare si mostra più intensa e più persistente.
Ho principalmente agito sulle rane essendo questi animali più atti di tutti a resistere ai patimenti che mi si assoggettano coll’esperienze.
Se i muscoli di cui si compone la solita pila appartengono a rane che si sono tenute per lungo tempo in un mezzo di temperatura assai bassa, a zero o sotto zero, la corrente muscolare è grandemente indebolita. Per gli animali a sangue caldo la differenza portata dall’abbassamento di temperatura è meno sensibile che per le rane.
Un risultato che può sulle prime sorprendere è quello di vedere, che la corrente muscolare ha la stessa intensità, sia facendo la pila con mezze coscie di rane, come facendola dello stesso numero di elementi, ognuno dei quali sia di due o più mezze coscie ammucchiate. In una parola la superficie degli elementi non ha influenza sull’intensità della corrente. È così che accade colle pile formate di conduttori di seconda classe, cioè con soluzioni acide e alcaline che reagiscono fra loro.