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un animale di recente ucciso. Si prepara una rana alla solita maniera di Galvani, si taglia a metà il suo bacino, si asporta con cura tutta la massa musculare della coscia, si taglia uno dei plessi lombari al suo escire dalla colonna verterale, e sì ha così una gamba di rana unita al suo lungo filamento nervoso composto dal plesso lombare e dal suo prolungamento nella coscia, ossia dal nervo crurale. È la rana così preparata che ho chiamata rana galvanoscopica, e che serve assai bene alla ricerca della corrente elettrica. A questo fine basta d’introdurre la gamba della rana in un tubo di vetro coperto d’una vernice isolante, di reggere il tubo colle mani e di portar poi due punti del corpo qualunque di cui si studia lo stato elettrico in contatto di due punti distinti e sufficientemente lontani del filamento nervoso della rana galvanoscopica. Se si ha cura di non toccar mai il corpo con alcuna porzione del muscolo della gamba, se questa è tenuta ben isolata dalla mano, si può con sicurezza asserire che la contrazione sopravvenuta nella rana galvanoscopica sarà dovuta ad una corrente generata nel corpo toccato, e che il nervo non fa che condurre e mostrare colla contrazione del suo muscolo.

Mentre la rana galvanoscopica si sta così preparando, prendo un animale vivo qualunque, un piccione a cagion d’esempio, taglio leggermente il suo muscolo pettorale dopo averne tolti con cura gl’integumenti, e introduco nella ferita il nervo della rana galvanoscopica.

Vedete la rana contrarsi, e se ponete mente alla disposizione della rana rileverete che per aversi queste contrazioni è mestieri toccare con due diverse porzioni del filamento nervoso, due distinti punti del muscolo pettorale del piccione. Toccando con l’estremità del nervo