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prietà fisico-chimiche degli elementi che le compongono: difatti cominciano dal perder l’acqua di cui sono imbevute, e ciò nella faccia che per la prima si riscalda, per cui a guisa d’una carta più sopra una parte che sull’altra bagnata, si accartocciano, affinchè la faccia più lunga rimanga alla convessità della nuova forma. Sono spesso inzuppate d’albumina che si coagula, e allorquando il calore è forte, i loro elementi si separano allo stato gasoso, riducendosi in combinazioni più semplici e necessariamente più stabili. In un modo analogo avviene, che il coagulo del sangue abbandonato all’aria si accartoccia alla superficie volgendo in fuori la concavità. È in questo caso il diverso grado di umidità che va diminuendo dall’interno della massa alla superficie, che produce l’accartocciamento.

L’elettricità di tensione scorre sui corpi organizzati, si diffonde in essi più o meno facilmente, secondo il loro diverso grado d’umidità, e se la scintilla li traversa, li volatilizza, li brucia, l’incenerisce.

Se è la corrente elettrica che attraversa i liquidi dei corpi viventi, allora pure se ne veggono scomposti i sali che vi sono contenuti, separati gli acidi ad un polo, le basi all’altro; si vede l’albumina coagularsi al polo positivo, insieme all’ossigeno e ad un liquido schiumoso acido, portarsi l’idrogene al polo negativo assieme ad un liquido alcalino.

E quanto ai raggi luminosi, chi non sa attraversare essi gli umori dell’occhio, piegarsi, or divergendo or convergendo a seconda della diversa densità relativa degli umori stessi, della diversa conformazione delle parti che gli contengono, come farebbero in un istrumento diottrico?

Aggiungerò infine, che gli elementi che compongono i corpi viventi non cessano d’ubbidire alle generali leggi dell’affinità. Tutti si riconoscono, si separano dal Chimico coi processi analitici ordinarii. Fate che il cloro, il bromo, lo iodio agiscano sopra di essi, e l’idrogeno sarà sempre il